Caro Blog – ovvero esplosioni dadaiste sul finire di un’epoca

Il mio viso si intontiva davanti al tuo parlare difficile,
c’era da indossare subito una camicia hawaiana […]
Sì, tu parlavi difficile come fa l’Europa quando piove
e si rintana a dipingere le isole del sogno
P. Conte, Blue Haway 
 
 
Caro Blog,
                   ti sto trascurando un sacco in questi ultimi periodi, lo so.
Scusami, vengo a trovarti tutti i giorni, e ti vedo triste, abbandonato, nessuno passa più nemmeno a salutarti.
Ho pensato che avrei potuto scriverti, nel senso più transitivo del termine, ma niente. Pare che le mie parole siano come bloccate in una grande confusione interiore, come nell’occhio di un ciclone, o nell’occhio di un ciclope, o nel clone di un ciclomotore, o nel ciclo di un colpo d’occhio, o nel cocchio di un plico coglione.
E poi a volte escono a caso.
A volte, come un’esplosione Dada-ista.
Ma caro Blog, non ho idee, né concetti in cui organizzarle.
Ti dissi che non mi succedeva niente di interessante.
Beh, non è vero. Qualcosa di interessante capita. Il fatto è che stavolta succede davvero.
Davvero, e questo mi spiazza non poco.
Significa che le parole non sono più il fatto, ma il fatto è vero, e le parole potrebbero solo più descriverlo. E descrivere non mi piace, perché è superfluo.
Scusami, caro Blog.
È un gran casino, qua fuori, e soprattutto qua dentro.
Il mio personaggio sta crollando sotto gradevoli colpi di realtà, non posso più permettermi di essere triste a piacimento, e devo ricalibrare i cannoni dell’autoironia, e mettere benzina nella macchina togliendola dai sogni, e far sospirare fisamoniche togliendo aria dai polmoni, e cambiare stile di pensiero, e inventare scuse e case, imbarcare sulle spalle altri 10 chili di musica rossa per sentirmi più leggero, e salire dal sesto piano immaginario fino al quarto, appartamento apparentemente reale, ed elencare elenchi slegati di parole, e parole e parole, per scoprirne la forza proprio quando non ho avuto bisogno di usarle, e far crollare in una sola notte 4 anni e 600 lettere d’amore, come se nulla fosse successo, e infatti nulla era successo, ma solo eccesso, come se prima tutto fosse stato il dire, e dopo 8 rampe di mare improvvisamente il fare, appoggiato forte a un piano, su e giù per scalinate minori armoniche e terze maggiori, e infine una stanza verde, per sentirsi finalmente adulti, e quindi molto più giovani, per scoprire di essere una forzatura di me stesso proprio quando mi sono rilassato in una sincerità (s)concertante.
 
Caro Blog, sono successe un sacco di cose strane. Tipo che io non sono più quello che scriveva qui.
E’ un casino. Come facciamo?
Mah…buonanotte. Tutto questo cambiare, questo viaggio dal diverso all’uguale, da me stesso alla mia vita, è spossante.
Un colpo di sonno e rischio di svegliarmi contro un muro.
 
Dario
 
P.S. Ti faccio uno squillo quando arrivo a casa…
 
Bossa nova a colazione, mi gira in testa una canzone,
mi ricorda il tuo sapore in un turbine di percussioni
Anonimo rivolese, Bossa Nova

14 thoughts on “Caro Blog – ovvero esplosioni dadaiste sul finire di un’epoca

  1. Richard_SBK83 ha detto:

    Ricordati di chiudere la porta e di non farla sbattere orco can!

  2. Richard_SBK83 ha detto:

    Ti ricordi quella bionda, che poi aveva i capelli neri, che ogni tanto sembravano rossi…. quella che abitava al quarto piano e si dalla finestra di camera sua si vedevano le montagne…..

  3. Dario ha detto:

    …me la ricordo, sì. Da qui invece si vedono i tetti della case, e se la chitarra suonavo una stellina scendeva vicina vicina poi mi sorrideva e se ne tornava su.

  4. Paolo ha detto:

    Dario, ti dovevo ancora fare i compimenti per il concerto al quale hai dato il tuo contributo (quello al succo d’uva). Quindi, complimenti. Se ci sono altre allegre serate così in vista fallo sapere, che il tuo pubblico ti segue.See you.

  5. Elena ha detto:

    Cazz…sbrigati a tornare, ‘sta casa aspiett’ a ‘tteeeè!
     
    (*e sopratutto sono in vena di gossip e voglio sapere di queste strane cose!!:D*)

  6. . ha detto:

    E quanto mi spiace di non essere li’ per assistere al meglio di Dario. S’avverte un cambiamento vero e proprio (come esistessero quelli impropri e fasulli), anche alla vista di lenti superficiali come quelle dello scrivente. Direi che sono felice per te, va’, mi sbilancio. E in tema di bilanci, direi anche che era ora. Parte la parata porta a porta, schioccano i cocchi dei messi scocciando le masse. (dismetti l’essere moltitudine). Tante belle cose, come avrebbe detto mia nonna; e saluti oltremarittimi.

  7. Baby ha detto:

     Non sei più quello che scriveva qui? Benissimo, i cambiamenti in positivo sono (quasi) sempre la cosa migliore che possa capitare ad una persona, e se a TE succede qualcosa di interessante e gradevole, sono davvero contenta! E poi ho notato che il tuo fiore non è più appassito…  Mua…
     
    E comunque pretendo chiarimenti… 🙂
     
     

  8. Laura ha detto:

    C’è cambiamento e cambiamento…Non è detto che debba essere negativo…Ma non trascurare il povero blog,lui non c’entra niente…Pensa ai bambini,pensa ai bambini…Qualcuno vuole per favore pensare ai bambini???:D

  9. Sara ha detto:

    L’unica cosa che ho capito del tuo intervento è che c’è aria di cambiamento(ho fatto la rima!!!).Ho letto frasi positive…sembri contento..e io lo sono per te ora però vogliamo sapere PERCHE’!!!

  10. Dario ha detto:

    Il segreto sta nei complimenti di Paul. Grazie, per altro.
     
    ….
     
    ahahahahahah

  11. Una voce ha detto:

    Ah, ma allora essere a corto di parole non è un problema che affligge solo me!?!?!
     
    Ciao Dario! Anche io ho qualche problema a fermare su carta (su tastiera?) la fase che sto vivendo. Mi spiace, perché sento che è importante, ma non trovo le parole o forse provo disgusto per me stessa e quindi sono refrattaria all’idea di soffermarmi a pensare a quello che sono e a quello che faccio/dico/penso.
     
    Mi dispiace trascurare i miei amici di blog e il blog stesso, vorrei tornare a scrivere tutti i giorni come un tempo, ma non è facile. Forse per pudore…
     
    Però ti penso sempre e… sai una cosa? Non dai l’aria del "fallito" come scrivi su questo blog: io modificherei la definizione!!!
     
    : )
     
    Grazie per passare spesso da "casa mia"!

  12. Laura ha detto:

    Ohhh…Passi il periodo di confusione,ma non mi sembra corretto deludere chi ogni giono (o anche più volte al giorno) passa a controllare se ci sono aggiornamenti…No,no…Proprio no…:D!

  13. Baby ha detto:

     Passavo di qui per caso e ho deciso di salutare il tuo blog (non te, ovviamente). Uff, adesso sono io a trascurare il mio, non ho più nulla da dirgli…a volte lo apro, lo tengo lì, lo saluto senza affetto, ma non gli scrivo, siamo ai ferri corti; la cosa mi rattrista, lui si sente solo e io sono qui che me la spasso. Che creatrice snaturata che ha trovato! Allora lo chiudo senza salutarlo, quando è distratto, perchè proprio non riesco a guardarlo negli occhi…oh, che condizione misera!
     Spero almeno che tra blog si parlino e si confidino…

  14. UomoPerfetto ha detto:

    Adoro come scrivi……..sono felice per te Zi, ti voglio bene…

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