Farsi bene – ovvero una dolce minivacanza nel Piemonte meridionale

Farsi bene.
Una minivacanza improvvisata, tra l’Occitania e l’Astigiano, musica e montagna, noccioli e colline, casa tua. Non l’avrei mai fatto, io burbero marinaio di pianura, sognatore di spiagge mediterranee per 11 mesi e mezzo all’anno, io che non è sole se non ti brucia la pelle. Io che quando ero piccolo in montagna ci andavo a camminare, e andavo pure a sciare, e ogni tanto ballavo il  liscio, e poi mi sono ritirato in una baita di “ragazzi no, non fa per me”, rapito da un caldo richiamo del sangue meridionale.
Ma tu mi fai bene.
E allora niente è più come prima, e sono disposto a rimettere tutto in gioco, tutto in pista, perfino il mio stesso corpo goffo e imbranato. E trovarmi non so come a Cuneo a ballare danze occitane, insieme a te, e insieme a cento sconosciuti, mentre dietro di noi i Lou Dalfin impazzavano sul palco. Non l’avrei mai fatto. Sì, scusa, sono proprio imbranato, e ho dovuto smettere per manifesta incapacità…però ci ho provato.
E la tua gonna lunga volteggiare, e la tua maglietta nera giocare a rilanciare la luce verde dei tuoi occhi.
Mi fai bene.
Non c’erano i Chieftains, ma un sacco di altri gruppi, vabbè, dai, è stata comunque una serata magnifica, tra le pizzerie che non si trovano e il palco pieno di conoscenti, di quelli che ti salutano, e dici “ma guarda quanti musicisti conosco, vuoi vedere che lo sto diventando pure io?”.
Mi fai bene.
La strada di notte, senza nemmeno perderci, anche se perderci sarebbe stato bello lo stesso, al tuo fianco.
In montagna, il tuo cane che mi guardava adorante, senza abbaiare, a chiedermi due carezze, io che i cani mi imbarazzano. E invece Pseudo è proprio simpatico, e mi voleva già bene.
La passeggiata, vicino al fiume, tu con gli occhiali, che sembri una ragazzina imbranatina, ma mi piaci lo stesso. Insegnarti quattro accordi sulla chitarra, e tu li sai già suonare. Incredibile.
E i tuoi genitori sono simpatici, il concerto per loro davanti alla tavola ancora apparecchiata, e notare che gli assomigli tanto.
Mi fai bene.
E casa tua a Cantarana d’Asti, in campagna, il tuo pianoforte, e dormire nello stesso letto nonostante le zanzare.
Ci facciamo bene.
La grigliata coi miei compagni di università, le risate di vino, la fisarmonica suonata a due mani. Osservarci era sentire qualcosa di più della musica, leggere qualcosa di più dei gesti e degli sguardi.
Poi tornare da te e addormentarci stanchi e sudati, fianco a fianco, in un mondo solo mio e solo tuo.
Farsi bene.
Perdonami questo elenco di infiniti, sono verbi senza tempo, che rimarranno, nonostante la realtà, contro la realtà.

5 thoughts on “Farsi bene – ovvero una dolce minivacanza nel Piemonte meridionale

  1. Baby ha detto:

     E si…vi fate bene.. 🙂 A presto!!! 

  2. Richard_SBK83 ha detto:

     "Signora sa una pasta al forno così non l’ho mangiata mai"

  3. Bafio ha detto:

    "E proprio quando mi dicevo ‘non esisterà mai la donna  che adorerà la mia insicurezza’"  

  4. Marco ha detto:

    ebbene si… sono quello che ti ha presentato richard… in realtà sono un ex compagno di classe di fabio zanella e attuale compagno di corso di luca balma… è quest’ultimo che mi ha fatto sentire le tue canzoni… ed è per quello che sono venuto a sentirti.. comunque ho avuto anche l’oppurtunuità di vedere il tuo video… beh… divertente… soprattutto i retroscena fanno morir dal ridere!!

  5. Laura ha detto:

    Bentornatoooo…Il mondo dei blogghisti o bloggomani o bloggatari sentiva la tua mancanza…
     
    Stai attento con queste assenze…Perchè alla quinta mandiamo a chiamare i tuoi genitori,siamo intesi?:D 

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