Il Museo del Paesaggio Sonoro

Domenica scorsa, giorno di Sant’Albano, a Riva presso Chieri è stato inaugurato il Museo del Paesaggio Sonoro.

Ecco lo specchio della memoria sonora della comunità di una piccola zona agricola del Piemonte che non ha conosciuto la ricchezza raffinata di Torino, nè la la fortuna enogastronomica della Langa. Pianura, terra, meliga, maiali, cortili. E uccelli,  balli a palchetto, campanili. E in tutto questo, soprattutto, gente, uomini e donne.

Il Museo del Paesaggio Sonoro va vissuto, perchè parla di un mondo che è stato, e di un mondo che è. Ogni oggetto ha una storia, ogni storia ha una bocca che l’ha raccontata e un’orecchio che l’ha sentita, dietro ogni oggetto ci sono persone, dietro le persone c’è un complesso sentire comune di conoscenze e reti interpretative che chiamiamo tradizione, e da cui qualcuno ogni tanto emerge, lancia un messaggio e poi ritorna dentro.

Uno di questi è certamente Domenico Torta, maestro, professore, compositore, musicista, attore, ricercatore, uomo, che in quel mondo è nato, e poi è riuscito ad allontarsi quel tanto che basta per poterlo guardare da fuori, l’ha compreso, l’ha pensato, l’ha ritrovato, ci è rientrato e ce l’ha finalmente restituito. Nasce così, dopo decenni di ricerca, il Museo del Paesaggio Sonoro. A dargli voce ci sono I Musicanti di Riva presso Chieri, di rara bravura interpretativa, con uno spettacolo estremamente divertente ed emozionante, pieno di gag musicali sbalorditive.

L’impatto con questa realtà, qualche anno fa ancora provvisoria, è stato per me forte, importante, e sono orgoglioso di aver potuto dare il mio piccolo contributo. Mutare prospettiva, entrare ed uscire nello sguardo e nell’udito degli altri (o siamo noi?) in un gioco multimediale e multisensoriale di immagini, rumori, animali e cose. Corteccia, scarti di macellazione, argilla, metallo, sedie, barili, plastica, zucche, bottiglie, materia che diventa  idea, pensiero, suono, sogno, paesaggio, cultura, vita.

Müsica da poc, musica fatta di niente. Questo siamo, dopotutto.