Quei paesi che ci devi ritornare

Ci sono dei paesi che potrei definire magici. Sono depositari, più di altri e chissà per quali radicate ragioni, di saperi, misteri, memorie. Per le mie inclinazioni sono portato a notare i paesi “musicali”, quelli che vivono di esperienza sonora, dove la gente canta, dove il tempo è scandito dai suonatori.

In genere questi luoghi sono abitati da persone meravigliose, e quando ci passi tendi a volerci rimanere. Poi ritorni alla realtà, ma qualcosa si è mosso. Questi luoghi segnano, lasciano tracce: se li sai capire, sono capaci di illuminarti il mondo da punti di vista che mai avresti pensato. Somigliano a certi libri, ma io li preferisco, perchè il libro è esperienza privata. Il segreto di questi paesi, secondo me, sta nella socialità e nella condivisione.

Ne ho incontrati di posti così durante e mie piccole peregrinazioni, e ognuno di questi mi ha lasciato, in misura diversa, qualcosa. Cito Riva presso Chieri, Caprie, Portacomaro, Villar Focchiardo, ma non sono i soli. L’ultimo in ordine di tempo è un piccolo paese dell’Appennino bolognese, che si chiama Monghidoro.

Non dirò altro. Ci sono cose a cui la lingua non può arrivare. Lì, ad esempio, per capire, bisogna ballare.

E ballando, lì, ho conosciuto anche un’altra piccola comunità, formata dagli etnocoreologi che si occupano di danza tradizionale italiana: una manciata di persone squisite che arrivano da un pò tutto lo stivale, e ogni tanto si incontrano. L’ultima volta che ciò è accaduto ufficialmente, non ero ancora nato.

Qualche settimana fa, in questo incrocio di comunità, ho partecipato al mio primo convegno come relatore (con tanto di “cerimonia d’iniziazione” a suon di applausi).

Non poteva essere inizio migliore.

Ci sono paesi che prima o poi ci devi andare. Ma in certi paesi, invece, ci devi ritornare.

Io a Monghidoro ci ritorno.

P.S.

Se a qualcuno interessa, a proposito di condivisione, allego la presentazione della mia relazione Liscio e ballo a palchetto in Piemonte, ricca di foto e riferimenti audio\video (scaricabile in ppt seguendo il link).
Se non fosse ovvio, ricorderei che chi volesse utilizzarla in qualche forma, in linea di massima può farlo, ma è comunque auspicabile che prima mi contatti, e che poi citi la fonte. E ricordo anche che il saggio di riferimento, in cui tutto è spiegato, uscirà presto all’interno del libro curato da Noretta Nori, Viaggio nella danza popolare in Italia .2 – Itinerari di ricerca del Centro Nord, edito da Palombi. (Intanto è già uscito il primo volume – Guida allo Studio della funzione e della forma -, che è illuminante…)

6 thoughts on “Quei paesi che ci devi ritornare

  1. Dovresti studiarti le licenze Creative Commons e poi applicarle alle tue presentazioni.

  2. red ha detto:

    Ciao Dario, bellissimo articolo Grazie per la possibilità di scaricare la presentazione alla tua relazione, vado subito a guardarmela! Intanto ti lascio un abbraccio, un bacino da Emma che canticchia sempre la tua canzone quasi facile e non ti dimentica, e neppure noi. Buon autunno con tutto il cuore.

    • dario de seppo ha detto:

      Grazie, è sempre un piacere sentirti! Un abbraccio a tutti…

      • red ha detto:

        Ho dato una prima lettura della tua presentazione: credo proprio che adesso sarò in grado di parlare sul blog del ballo a palchetto in modo più coerente e adeguato. È da molto che desidero farlo; il tuo materiale è davvero prezioso. Grazie infinite un abbraccio e a presto!

  3. […] i posti dove sono “nato”, e dove sono ritornato, c’è anche Rocca Grimalda. Piccolo paese dell’Alto Monferrato, […]

  4. […] ormai due anni fa con un altro editore – ne avevo parlato, perchè ero intervenuto alla presentazioneconvegno di Monghidoro – e finalmente, dopo vari problemi e vicissitudini, si è andati avanti. Il terzo volume, sul […]

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